COME USARE LA TAVOLETTE PROPRIOCETTIVA

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La tavoletta propriocettiva ideata da Freeman and Wyke più di 40 anni fa è uno strumento che serve per educare (o rieducare) i recettori meccanici del piede.

Dopo una distorsione alla caviglia ad esempio, diventa indispensabile perché la sensibilità propriocettiva può risultare alterata; bisogna infatti considerare che una lesione anatomica interessa anche i recettori sensoriali e ciò determina un’alterazione dei meccanismi di propriocezione.

La tavoletta propriocettiva può essere utilizzata anche per quei casi particolari in cui ci sono problemi di equilibrio dovuti a un mancato meccanismo di correzione della postura.

L’allenamento propriocettivo con la tavoletta dev’essere impostato su situazioni che inducono la persona a perdere l’equilibrio, quindi ad attivare la muscolatura velocemente e correttamente per recuperarlo nel minor tempo possibile. Il miglioramento dell’equilibrio avviene attraverso il mantenimento della posizione unito alla capacità di correggere velocemente gli sbilanciamenti.

Per raggiungere l’obiettivo di una corretta stimolazione dei riflessi propriocettivi è necessario che la persona sia coinvolta, motivato e che diventi protagonista del proprio miglioramento.

La tecnica d’allenamento si basa su sollecitazioni controllate ed applicate alle articolazioni, utilizzando sia esercizi in scarico che in carico naturale, in appoggio sul terreno o su piani oscillanti di varia difficoltà, come tavolette, bouncer, skymmi, bosu, trampolini e molte altre.

TIPOLOGIE


Tonda, di circa 40 cm di diametro, che poggia sopra una mezza sfera: il grado d’instabilità è inversamente proporzionale al raggio della mezza sfera che è l’organo che crea l’instabilità;

Rettangolare, di circa 40 x 30 cm, sotto la quale è fissato un mezzo cilindro che crea un grado d’instabilità laterale.

ESERCIZI


Per intensificare ulteriormente l’allenamento è possibile eseguire gli esercizi ad occhi chiusi, in quanto l’equilibrio è controllato anche dagli esterocettori (vista ed apparato vestibolare), che ricevono le informazioni dal mondo esterno e che assieme ai propriocettori, danno le informazioni esatte sulla posizione del proprio corpo.

Gli esercizi ad occhi chiusi sono utilizzati per disturbare i sistemi d’informazione dell’equilibrio, e costringono il corpo ad essere più sensibile agli altri canali d’informazione rimasti operanti. Infine, per rendere ancor più difficile l’allenamento propriocettivo è possibile creare dei percorsi con molte tavolette, pedane e terreni instabili, dove si potrà camminare, correre, balzare ed eseguire gesti tecnici relativi alla propria disciplina sportiva.

  • Si mantiene una posizione di equilibrio, in piedi sulla tavoletta in doppio appoggio
  • Si mantiene una posizione di equilibrio, in piedi sulla tavoletta in appoggio semplice, prima con un piede e poi con l’altro
  • In piedi in doppio appoggio sull’attrezzo, si palleggia con un pallone da basket
  • In piedi in doppio appoggio sull’attrezzo, si lancia contro un muro un pallone e lo si riprende
  • Come precedente, ma in appoggio semplice
  • Come precedente, ma in appoggio semplice

Per la rieducazione post-traumatica, gli esercizi possono essere eseguiti da seduti per non caricare l’arto, mimando sulla tavoletta propriocettiva i movimenti di pronazione-supinazione e inversione-eversione del piede sfruttando l’instabilità di questo attrezzo.

Attenzione: il movimento del piede e della caviglia non devono mai provocare dolore e va ripetuto per 10-20 volte.

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